La stagione del tartufo nero pregiato 2020/2021: ecco come sta andando
Anche in un anno difficile come quello che abbiamo passato, il 2020, e in uno forse altrettanto incerto come quello che stiamo vivendo, la raccolta del tartufo non conosce soste né ritardi. E, in un certo senso, è confortante notare che i ritmi della natura non si fermano mai, nella rassicurante ripetizione delle stagioni.
Per questo, tutto il mondo che gira intorno al tartufo, dai cercatori ai coltivatori, dai ristoratori ai semplici appassionati, tiene d’occhio le oscillazioni e le tendenze di questo mercato. In particolare, oggi vogliamo concentrarci sull’andamento della stagione del tartufo nero pregiato, un fungo ipogeo caratterizzato dalla sua grande versatilità in più contesti culinari, dai primi piatti ai dolci, e quindi molto richiesto e ambito.
Stagione del tartufo: cosa si intende
Prima di capire come sta andando la stagione del tartufo nero pregiato, occorre fare un passo indietro e chiarire cosa si intende per stagione del tartufo. Si tratta del periodo in cui è consentita la raccolta del tartufo. Ogni tartufo, dal bianco pregiato allo scorzone estivo, ha un periodo di raccolta preciso, al di fuori del quale cercare i tartufi e raccoglierli è severamente vietato.
La stagione del tartufo nero pregiato comincia tra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno: nella maggior parte delle regioni, la data ufficiale dell’inizio della raccolta è il primo dicembre. In Abruzzo, invece, si tende a iniziare un po’ prima, verso il 15 novembre.
Per tutte le regioni, invece, la data di fine raccolta è il 15 marzo. Ne consegue che siamo agli sgoccioli della stagione del tartufo nero pregiato. Va anche detto che il tartufo nero pregiato è più diffuso, da un punto di vista del territorio, nelle regioni del centro Italia; questo perché gli acquazzoni estivi ed autunnali che si concentrano in precise zone, soprattutto nel Centro, dall’ascolano al maceratese, dal ternano fino ad alcune zone di Umbria e Lazio, favoriscono la nascita e la maturazione di questa varietà.
Come sta andando la stagione del tartufo nero pregiato
C’è una buona notizia: la stagione del tartufo nero pregiato sta andando bene, con picchi di ottimi raccolti soprattutto nelle tartufaie del Centro e in particolare nell’ascolano. Ma anche nelle piantagioni naturali la raccolta regge bene: un fatto non scontato, anzi, inconsueto.
Da qualche anno, infatti, le raccolte nelle piantagioni naturali registravano un trend negativo, per tutta una serie di motivi. In primis, a causa del cambiamento del clima; inoltre, l’aumento dei tartufai alla ricerca di tartufo nero pregiato ha causato un affaticamento dei terreni e quindi meno raccolte; e soprattutto, l’aumento indiscriminato, in quelle zone, di alcuni animali selvatici, come in cinghiali, ormai fuori controllo.
I cinghiali sono naturalmente ghiotti di tartufo nero pregiato, per cui sono stati probabilmente tra i più fortunati… raccoglitori di questo fungo ipogeo.
Per tutte queste ragioni, le tartufaie naturali di tartufo nero pregiato avevano cominciato a produrre di meno. Ma la stagione del tartufo 2020/2021 ha registrato invece una controtendenza: un’annata davvero molto proficua, dal punto di vista della quantità.
Ma com’è andata la stagione del tartufo nero pregiato, per quanto riguarda la qualità? E quali sono i trend al proposito, non solo in Italia, ma anche in Europa?
Stagione del tartufo nero: ottima anche la qualità
C’è un’altra buona notizia: non solo la stagione 2020/2021 del tartufo nero pregiato si caratterizza per un’alta quantità di esemplari, ma stiamo parlando anche di un’ottima qualità. Un trend che si registra anche a livello europeo: in Spagna la raccolta è stata ottima, tanto che il paese è diventato il primo, nel continente, per la produzione di tartufo nero pregiato, sorpassando l’Italia e addirittura lasciando la Francia, il leader degli ultimi anni per quanto riguarda la produzione, nelle zone basse della classifica.
Una tale abbondanza fa sì che il prezzo sia inevitabilmente calato a uno dei livelli più bassi di sempre. Il tutto, però, in un anno caratterizzato da un inevitabile e forte calo dei clienti in tutto il mondo. La ragione? Sempre la stessa, purtroppo: il Covid-19 e la conseguente pandemia mondiale.
La stagione del tartufo: tra ottima qualità e difficoltà commerciali
Anche la stagione di raccolta del tartufo nero pregiato, infatti, ha risentito, come tutti i settori dell’economia, della pandemia, e del conseguente stop ai ristoranti, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Uno stop senza precedenti, che ha colpito duramente ogni settore e naturalmente anche quello agroalimentare.
Si potrebbe dire, quindi, che ci troviamo di fronte all’annata giusta, quantitativamente e qualitativamente ottima… ma nel momento sbagliato. Abbiamo vissuto anni anche recenti (basti pensare al 2017) decisamente più “magri”, quando una produzione come quella del 2020/21 sarebbe stata un toccasana per il settore. Inoltre, il tartufo sconta il fatto di essere, in un settore già in crisi come l’agroalimentare, un prodotto inevitabilmente di nicchia, e quindi messo in secondo piano da necessità più basiche per il consumatore.
Quest’anno la raccolta del tartufo nero pregiato mira soprattutto alla conservazione: raccogliere tartufi neri pregiati non per smerciarli subito, poiché, come dicevamo, i ristoranti restano chiusi, ma per tenerli in serbo in anni caratterizzati da produzioni più deboli.
Insomma, il tartufo nero pregiato, come tutti noi, attende tempi migliori. Ma vogliamo chiudere questo nostro viaggio per capire come sta andando la stagione del tartufo nero pregiato con una nota di necessario – e forse anche giustificato – ottimismo.
In fondo, è bello sapere che, quando le cose andranno meglio e i ristoranti apriranno, anche il tartufo nero pregiato sarà lì, pronto a deliziarci di nuovo col suo gusto esclusivo e versatile, ottimo sui primi piatti, come la pasta e i tagliolini, ma strepitoso anche nell’abbinamento con le patate o il pomodoro e nei dolci: una gioia antica… eppure, sempre nuova!