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Come pulire il tartufo: i segreti per farlo nel modo migliore

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Tartufi bianchi e neri vanno puliti in modi diversi, ma usando sempre la massima delicatezza: ecco tutti i passaggi da seguire

 

Le domande relative al mondo dei tartufi sono sempre molte: come si cucinano i tartufi? Dove e come si trovano i tartufi? Come si riconosce un tartufo buono da uno andato a male? Ce n’è una, però, che invariabilmente ci si pone dopo aver comprato uno di questi straordinari frutti della terra: come si pulisce il tartufo

 

È meglio lavarlo sotto l’acqua o basta rimuovere i residui di terra con uno spazzolino? E in tal caso, che tipo di spazzolino bisogna usare? Pulire il tartufo, infatti, non è così scontato: bisogna prestare molta attenzione per non rovinarlo.

 

Quello che non tutti sanno, poi, è che i tartufi non sono tutti uguali. Tartufi bianchi e neri, in base alle loro diverse caratteristiche, non si puliscono allo stesso modo ma, anzi, vanno puliti usando accortezze diverse. Scopriamo insieme, allora, come pulire il tartufo nel modo migliore!

 

Pulire il tartufo: fatelo solo prima di usarlo in cucina

 

Quando si compra un tartufo, si nota subito il leggero strato di terra che ne ricopre la superficie. Si tratta di un substrato di terra che permette al tartufo di conservare il suo profumo originario e di conservarsi per qualche giorno. Se non volete usarlo subito, quindi, vi consigliamo di non pulire subito il tartufo e di non eliminare questo strato di terra: servirà per mantenere la fragranza del tartufo e per aiutarlo a conservarsi.

 

Attenzione, però, se al momento dell’acquisto notate uno strato di terra eccessivo sul tartufo: venditori poco onesti potrebbero usare questa terra in eccesso per nascondere eventuali imperfezioni o muffe nel tartufo stesso.

 

Non pulire subito il tartufo è fondamentale, se non intendete usarlo immediatamente: per conservare il tartufo nel modo corretto, avvolgetelo in una garza traspirante che consenta il passaggio dell’ossigeno. Dopo questo passaggio, mettetelo in un contenitore di vetro, riponetelo in frigorifero e sostituite la garza quotidianamente. In questo modo, il tartufo conserverà la sua fragranza per quattro o cinque giorni, se si tratta di un tartufo bianco, e per una settimana circa se stiamo parlando di un tartufo nero. 

 

Come pulire il tartufo nero: acqua e uno spazzolino morbido

 

La cosa migliore, come dicevamo, è pulire il tartufo solo poco prima di aggiungerlo a un piatto. Ma come si pulisce il tartufo? Anche in questo caso bisogna stare attenti alla varietà di tartufo che si ha davanti: tartufi bianchi e neri, infatti, si puliscono in modi diversi.

 

Per pulire il tartufo nero bisogna prestare, in generale, più attenzione: i tartufi neri, infatti, proprio a causa del loro colore, possono trarre in inganno e nascondere qualche residuo di terra. Questi consigli vanno bene per qualsiasi varietà di tartufo nero: dal nero pregiato al brumale, dallo scorzone all’uncinato.

 

Iniziate, dunque, rimuovendo l’eccesso di terra con un pennellino. Dopodiché, con uno spazzolino a setole morbide, procedete a pulire il tartufo nero mentre lo passate sotto un filo d’acqua fredda.

In rari casi si può immergere il tartufo nell’acqua, solo per pochissimi minuti, per sciogliere il terreno argilloso che altrimenti non verrebbe via.

 

Per rimuovere la terra o le imperfezioni dai punti più difficili, poi, potete aiutarvi con la punta di un coltellino: ricordate sempre, però, di usare la massima delicatezza per pulire il tartufo nero, per evitare di rovinarlo. 

Quando lo avrete spazzolato bene, potrete asciugarlo usando un panno o della carta da cucina. Ed ecco qui il vostro tartufo pulito e pronto per l’uso!

 

Come pulire il tartufo bianco: pennello, spazzolino e panno umido

 

Anche il tartufo bianco va pulito in questo modo? No, per il tartufo bianco vanno usate accortezze diverse. Se il tartufo nero, per le sue caratteristiche, può essere messo sotto l’acqua e usato anche in cottura, questa regola non vale per pulire il tartufo bianco. Il tartufo bianco (sia che si tratti di un bianco pregiato che di tartufo bianchetto), infatti, va usato unicamente a crudo, grattugiato sopra le pietanze, e non va mai pulito mettendolo sotto l’acqua. 

 

Per pulire il tartufo bianco, infatti, vi basterà avere  disposizione un pennellino, uno spazzolino dalle setole morbide e un panno umido. Il primo passaggio è eliminare l’eccesso di terra che si può trovare sul tartufo. Una volta rimosso, andate a pulire il tartufo con lo spazzolino, sempre molto delicatamente, cercando di eliminare tutta la polvere e i residui di terra rimasti. 

 

Effettuato anche questo passaggio, non vi resterà che pulire bene il vostro tartufo bianco con un panno umido. 

 

A differenza del tartufo nero, infatti, il tartufo bianco teme il contatto con l’acqua. La delicatezza di questa varietà di tartufi è estrema e va rispettata usando accortezze diverse: una pulizia troppo violenta, infatti, potrebbe finire per rovinarli. 

 

Come pulire il tartufo: le cose da ricordare

 

In definitiva, pulire i tartufi  non è difficile ma, per farlo al meglio, bisogna osservare alcune regole:

 

  • pulire il tartufo solo poco prima di usarlo;
  • mai immergere i tartufi nell’acqua, se non per pochissimi minuti;
  • per pulire il tartufo nero, munirsi di pennellino, spazzolino a setole morbide e carta da cucina;
  • per pulire il tartufo bianco, tenete a portata di mano un pennellino, uno spazzolino e un panno umido.

 

Ora che conoscete tutti i segreti su come pulire il tartufo nel modo migliore, non vi resta che metterli in pratica. E dal momento che la stagione del bianco pregiato sta per iniziare… quale occasione migliore per farlo?

 

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