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Il tartufo nei cocktail: ecco i modi per berlo in versione glamour

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Il tartufo sbarca anche nel mondo dei cocktail: scopriamo insieme come si va a creare un drink originale usando questo straordinario fungo ipogeo

 

Il tartufo: se siete degli appassionati conoscitori di questo pregiato fungo ipogeo, avrete sicuramente familiarità con le tante ricette per gustarlo. Grattugiato o a scaglie, aggiunto come tocco finale su un piatto caldo o, nel caso del tartufo nero pregiato, anche in cottura. 

Le ricette con tartufo sono tantissime e vanno dai primi piatti ai secondi di carne o pesce fino ai dolci.

Ma se vi dicessimo che il tartufo si può usare anche in versione glamour, nella preparazione dei cocktail?

Il tartufo, infatti, è sbarcato nel mondo dei drink e si offre in versione patinata ai bartender più innovativi, che intendono usarlo per creare nuovi cocktail e aperitivi. 

 

Cocktail: da dove nasce il termine

 

Ma di cosa parliamo, quando parliamo di cocktail? Il solo nome evoca un universo di bar eleganti, lounge esclusive per membri dell’alta società, party di alto livello, seduzioni più o meno alcoliche. Dal Grande Gatsby ai personaggi di Hemingway, dai crooner alla Frank Sinatra ai divi di Hollywood, il cocktail racconta di mondi esclusivi e affascinanti. 

 

Ma da cosa deriva, la parola “cocktail”? La stessa etimologia del termine è un’avventura in sé, fatta di varie voci, tutte possibili e nessuna definitiva. Secondo alcuni, è letteralmente una “coda di gallo”, da una bevanda colorata che si beveva in Inghilterra nel ‘400, dai colori simili a quelli, appunto, di una coda di gallo. 

 

Oppure è la trasformazione inglese del termine “coquetier”, un portauova francese usato a New Orleans nell’800 per servire i liquori; addirittura qualcuno lo associa all’acqua distillata, in latino aqua decocta. Ma c’è anche una leggenda secondo cui un bastimento di ricconi inglesi in Sud America usavano far festa con liquori europei… mescolati con succhi tropicali e guarniti, di nuovo, con una piuma di gallo. 

 

Oppure da un’altra storia, quelli di alcuni marinai britannici in Messico, che aggiungevano alla loro bibita una “coda da gallo”, o cola de gallo, una radice locale. O forse ancora, era un modo per segnare la fine della giornata, secondo una leggenda medioevale: se il gallo canta al mattino, alla sera se ne beve… la coda. Insomma: un universo di storie e sapori. A cui possiamo aggiungerne un altro, carico di racconti e gusto: il tartufo. 

 

Ma come si usa il tartufo nei cocktail? Andiamo a scoprirlo insieme!

 

Il tartufo nei cocktail

 

È stata l’ultima Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba a creare una connessione più stretta tra il re dei tartufi protagonista dell’autunno, ovvero il Tartufo Bianco Pregiato, e il mondo dei cocktail

 

Una partnership che vede protagonista il Piemonte, da Asti a Torino, da Barolo ad Alba: oltre al tartufo, infatti, anche il Vermouth Storico di Torino e il Barolo Chinato firmati Giulio Cocchi, la storica casa di vermouth e spumanti piemontesi, portano avanti la loro tradizione al servizio, stavolta, di un cocktail dal sapore innovativo.

 

In questo caso, è stato il barman Maxim Schulte, Head Bartender dell’American Bar del Savoy di Londra fino a qualche mese fa, a creare Alba – Torino, un cocktail che unisce le radici piemontesi del tartufo e del vermouth in un originale e profumatissimo drink. 

 

Per prepararlo, il bartender ha unito 50 ml di Storico Vermouth di Torino Cocchi infuso per 32 ore con lamelle di Tartufo Bianco Pregiato a 20 ml di Barolo Chinato e 10 ml di London Dry Gin: dopo aver agitato (non mescolato, come ci insegna James Bond), si serve su ghiaccio e si aggiungono lamelle di Tartufo Bianco Pregiato come guarnizione. Et voilà, il cocktail al tartufo è servito!

 

Cocktail e tartufo: una coppia vincente

 

È stato, invece, Guglielmo Miriello, manager del Ceresio 7, noto bar ristorante panoramico con vista sui grattacieli di Porta Nuova a Milano, a dar vita all’Italian Gentleman, un altro cocktail al tartufo bianco pregiato che fa dialogare questo delizioso fungo ipogeo e il Barolo Chinato con un altro originale sapore della tradizione piemontese: il lardo. 

 

Un cocktail che si caratterizza per le note amaricanti della genzianella e in cui si fanno sentire anche la corteccia di china e le note del Tartufo Bianco Pregiato appena lamellato. 

 

Per la preparazione dell’Italian Gentleman c’è, innanzitutto, bisogno di:

 

  • 15 ml di Whisky Dalmore 12 Years Old;
  • 30 gr di lardo piemontese;
  • 15 ml di cognac Hennessee XO;
  • 25 ml di Americano Cocchi; 
  • 10 ml di Barolo Chinato Cocchi;
  • 3 ml di bitter al cioccolato;
  • 4 gr di lamelle di Tartufo Bianco Pregiato;

 

Si inizia scaldando 30 gr di lardo piemontese; il lardo disciolto andrà poi versato insieme al Whisky Dalmore in un contenitore ermetico e messo nell’abbattitore. Il whisky andrà poi filtrato eliminando le impurità e lasciato riposare. 

 

Versare in un mixing glass gli ingredienti, aggiungere ghiaccio e mescolare. Versare il tutto in una bottiglia di servizio da 150 ml e affumicare con legno di ciliegio. Versare in un bicchiere aggiungendo come tocco finale le lamelle di Tartufo Bianco Pregiato

 

Le note dei fiori di genzianella contenute nell’Americano Cocchi e quelle della corteccia di china del Barolo Chinato si intrecceranno con le note del tartufo, dando vita a un cocktail robusto, profumato e armonico, capace di incantare il palato.

 

Cocktail e tartufo: due parole che evocano un universo di esclusività, di piaceri non comuni e, almeno nell’immaginario comune, non accessibili a tutti.  Due piaceri ormai sempre più vicini, godibili anche da chi non è esperto dell’uno o dell’altro, ma che da oggi si sposano anche in un originale cocktail al tartufo bianco

Attimi di piacere, bellezza e sapore che non si esauriscono in un pur delizioso sorso – o boccone – ma che danno vita ad abbinamenti sempre più sorprendenti e gustosi. 

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