Alberi da tartufo: scopriamo quali sono e celebriamo il 21 marzo
La Giornata Internazionale delle Foreste, il 21 marzo, celebra il patrimonio arboreo: festeggiamola scoprendo gli alberi da tartufo
La Giornata Internazionale delle Foreste si sta avvicinando: il 21 marzo, infatti, è prossimo. Ma in Italia si celebra anche la Festa degli Alberi o Festa dell’Albero. Perché non approfittarne, quindi, per scoprire insieme come nascono queste giornate? Cogliamo anche l’occasione per parlare delle piante cui noi siamo, per ovvie ragioni, più affezionati: gli alberi da tartufo!
Indispensabili per la nostra sopravvivenza, gli alberi svolgono molte funzioni fondamentali: abbattono l’inquinamento acustico, producono ossigeno, migliorano la qualità dell’aria e dell’acqua e proteggono il suolo. Tutelare gli alberi e le foreste si conferma quindi fondamentale per la vita dell’intero pianeta.
Ma cosa bisogna sapere quando si parla di Giornata internazionale delle Foreste, di Festa dell’Albero e di alberi da tartufo?
Perché si festeggia la Giornata dell’Albero?
L’obbiettivo delle giornate dedicate alla natura è di sensibilizzare a proposito dell’importanza che alberi e foreste ricoprono e di promuovere le politiche a sostegno dell’ambiente. La Giornata Internazionale delle Foreste è stata proclamata dall’Onu proprio per accrescere la consapevolezza nei confronti del patrimonio verde del pianeta.
La Festa degli Alberi, nota anche come Festa dell’Albero o Giornata dell’Albero, invece, si svolge il 21 novembre (ma nei comuni di alta montagna il 21 marzo). Negli ultimi anni sono stati diversi i temi collegati a questa giornata, come i cambiamenti climatici, la qualità dell’aria, la biodiversità vegetale.
Chi ha inventato la Festa degli Alberi?
Per scoprirlo, dobbiamo fare un passo indietro nella storia. La Festa dell’Albero, infatti, affonda le sue radici già ai tempi di Greci e Romani. Questi ultimi avevano istituito la “Festa Lucaria”, che si svolgeva il 19 luglio ed era dedicata a festeggiare gli alberi piantati nei mesi precedenti. La tutela della natura, del resto, era molto sentita nell’antichità e si usava anche consacrare i boschi alle divinità.
Spostandoci nell’età moderna, e precisamente nel 1872, fu il Governatore dello Stato del Nebraska Sterling Morton a istituire l’Arbor Day, una giornata dedicata proprio alla piantumazione degli alberi. Questa decisione venne presa dopo enormi disastri naturali, causati proprio dagli ingenti disboscamenti. In Italia, invece, la Festa dell’Albero venne istituita nel 1898, grazie al Ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli.
Quale albero produce il tartufo?
Noi di Trivelli abbiamo una vera passione per i tartufi: non possiamo esimerci, quindi, dal festeggiare la Giornata Internazionale delle Foreste parlandovi proprio degli alberi da tartufo. Si tratta di piante che forniscono ai tartufi gli zuccheri di cui hanno bisogno per crescere e che ricevono in cambio acqua e sali minerali. Tra alberi da tartufo e tartufi si instaura quindi un rapporto di scambio reciproco. Ma partiamo…dall’inizio!
I tartufi sono funghi ipogei che crescono unicamente vivendo in simbiosi con le radici di alcuni tipi di piante (dette appunto “simbionti”), tra cui querce, noccioli, salici, pioppi, tigli.
Per riprodursi, i tartufi, come i funghi, usano le cosiddette spore. Le spore del tartufo però, a differenza di quelle dei funghi, che si spostano con l’aria e si chiamano esogene, sono chiamate endogene: questo significa che devono essere trasportate da altri animali per potersi attaccare alle radici delle piante. Quando avviene l’abbraccio tra spore del tartufo e radici della pianta, si creano quindi le micorrize (mychos significa fungo e rhiza radice): da lì inizieranno a svilupparsi, a patto che vi siano le condizioni adatte, i tartufi.
Alberi da tartufo: ogni varietà di tartufo ha i suoi preferiti
Ogni tartufo, però, ha i suoi alberi “preferiti” per nascere e crescere. Il Tartufo Bianco Pregiato, per esempio, ama piante come tiglio, nocciolo, roverella, cerro, carpino e pioppo per svilupparsi; il Nero Pregiato, invece, predilige roverella, rovere, leccio, carpino nero e nocciolo. Gli alberi da tartufo prediletti dallo Scorzone e dall’Uncinato, infine, sono per lo più noccioli, faggi, carpini e querce.
Ma gli alberi da tartufo, da soli, non bastano. Anche la composizione del terreno e le condizioni climatiche giocano un ruolo importante per la crescita dei tartufi. I tartufi risentono molto, infatti, dei cambiamenti che avvengono attorno a loro: umidità del terreno, tipo di suolo e altitudine sono tutti fattori che influenzano la crescita di questi funghi ipogei. Anche scavare in modo troppo aggressivo può danneggiare l’habitat dei tartufi e pregiudicarne la futura crescita: per questo motivo, è bene che solo i cercatori di tartufi provvisti del tesserino e delle conoscenze adeguate si occupino della ricerca di questi preziosi esemplari.
La tutela degli alberi da tartufo e dell’intero habitat all’interno del quale il tartufo nasce e cresce è molto sentita dai tartufai che amano il proprio lavoro: è per questo motivo che ci teniamo a ribadire l’importanza nei confronti dell’ambiente, festeggiando la Festa degli Alberi e la Giornata Internazionale delle Foreste. L’importanza che il polmone verde del nostro pianeta ricopre, infatti, non va mai dimenticata: è fondamentale per la nostra stessa esistenza.