Nomenclatura del tartufo: perché il Bianco d’Alba si chiama così?

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Il Tartufo Bianco d’Alba non viene sempre e solo da Alba e non è diverso da altri tartufi bianchi pregiati che si trovano in Italia o in Europa

 

Tartufo Bianco Pregiato: un tartufo che fa parlare di sé per il suo profumo indimenticabile e per le note di gusto che sa regalare a un piatto di pasta o a un secondo di carne. Da usare rigorosamente a freddo e da non confondere con il tartufo Bianchetto (o Marzuolo), il re della famiglia dei tartufi bianchi possiede la nomenclatura di Tartufo Bianco d‘Alba

 

Ma sapevi che il Tartufo Bianco d’Alba non viene solo da Alba?

 

Tartufo Bianco d’Alba: sapevi che non viene solo da Alba?

 

Ebbene sì: non tutti sanno che la dicitura “Bianco d’Alba” non esplica la provenienza del tartufo. Il Bianco d’Alba, infatti, non viene sempre da Alba, anzi. Non è diverso, infatti, dai tartufi bianchi pregiati (i famosi Tuber Magnatum Pico) che si trovano in altre zone d’Italia o in Europa. Tartufi bianchi pesaresi, ascolani, croati e di Alba, insomma, geneticamente non hanno differenze.

Anche il tartufo bulgaro, infatti, può essere chiamato Bianco d’Alba, così come i bianchi pregiati che si raccolgono ad esempio nelle Marche. Le zone più ricche di bianchi pregiati in Italia, infatti, sono proprio quelle dell’appennino umbro, marchigiano, abruzzese e molisano. 

 

Nonostante questa sia stata una delle prime zone sfruttate per la ricerca dei tartufi, solo una piccola percentuale del Tartufo di Alba venduto ad Alba viene in effetti trovata in questa zona. Un chilo di tartufo definito con la dicitura Tartufo Bianco d’Alba, quindi, può benissimo riportare come provenienza UE e non Alba. Ma allora, in che modo il tartufo ha preso questa nomenclatura?

 

La dicitura Bianco d’Alba: ecco quando è nata

 

Perché il Bianco Pregiato si chiama Tartufo Bianco d’Alba, insomma? Il merito è di Giacomo Morra, un ristoratore albese: fu lui a dare, nel 1929, il nome di Bianco d’Alba al Tartufo Bianco Pregiato, intuendone le potenzialità. Sempre lui istituì la Fiera del Tartufo, sostenendola economicamente; fu ancora lui, infine, a spedire i migliori tartufi in omaggio a personaggi illustri, portando tale marchio a riscuotere un successo internazionale. 

 

Qualche esempio? Il Tartufo Bianco Pregiato di oltre due chili spedito al Presidente degli Stati Uniti Harry Truman, nel 1951, oppure quelli mandati a celebrità del calibro di Marilyn Monroe, Joe Di Maggio, Winston Churchill, Dwight D. Eisenhower, Rita Hayworth e Papa Paolo VI. 

 

Da Alba agli Stati Uniti e non solo, il viaggio del tartufo bianco è continuato nel tempo, trasformando questo fungo ipogeo in una vera celebrità. Sebbene molto diffuso nelle zone delle Langhe e del Monferrato, come dicevamo, la diffusione del Tartufo Bianco d’Alba non è tuttavia limitata alla sola zona di Alba. Lo stesso discorso vale anche per il Tartufo Nero di Norcia: anche questa è una nomenclatura usata per indicare il Tartufo Nero Pregiato, che però non indica necessariamente solo i tartufi trovati in Umbria. Un Tartufo Nero Pregiato trovato nelle Marche, infatti, viene comunque definito Nero di Norcia, poiché è questa la nomenclatura del Tartufo Nero Pregiato.

 

Che si usi dunque la nomenclatura Tartufo Bianco d’Alba o no, il risultato non cambia: il prestigio del Tuber Melanosporum Pico trovato ad Alba così come nelle Marche o nel resto d’Italia e d’Europa travalica i confini delle singole nazioni e lo rende una delle varietà di tartufo più amate e gettonate. 

 

Perfetto per arricchire primi e secondi piatti, il Bianco Pregiato, col suo gusto prelibato, riesce sempre a far innamorare chi lo gusta e a farsi ricordare. La sua stagione di raccolta è appena iniziata: scopri come pulirlo al meglio e le regole per usarlo in cucina e lasciati conquistare dal suo profumo e dalle sue indimenticabili fragranze!

 

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